SPAM (Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo)

23/10/2019, by Studio Saponetti, in Blog, 0 comments

Dal 10 al 18 ottobre (2019) a Roma, presso la Casa dell’Architettura, si è svolta la Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo (SPAM). Una settimana-festival di scambi, incontri, stimoli, confronti, discussioni, riflessioni, workshop, sperimentazioni, contributi, cultura, arte, visioni, scommesse, progetti, speranze, contaminazioni, idee, disegni, forme, pensieri per Roma e le sue nuove rotte.

Sette giornate a tema con protagonisti della scena culturale internazionale con i quali si è discusso di Riuso e Trasformazione, Nature Urbane, Spiritualità, CityScapes, Abitare la Città, al Limite del Design, Architettura Visionaria. L’ottava giornata, Dreamcity, è stata strutturata sia per mettere in evidenza le speranze per una rigenerazione della città di Roma sia per accogliere stimoli dal mondo per una nuova modalità di crescita e di uno sviluppo urbano ormai ineludibile.

Con Guido Canali si è affrontato il tema di limitare del consumo di suolo e cosa vuol dire rigenerare la nostra città,; quali interventi possibili per gli edifici dismessi o sottoutilizzati, per i brani di città che hanno bisogno di avere una seconda opportunità di vita, come strutturare progetti che possano rispondere alle esigenze sociali e culturali della collettività oltre che avere un’attenzione alle nuove prestazioni energetiche. Il ri-uso e la ri-qualificazione come concetto trasversale della trasformazione.

Con Campos Costas si è discusso di come le nostre città possano instaurare un rapporto equilibrato tra costruito e verde (inteso nel senso più ampio del termine) e di come il cambiamento climatico in atto possa essere accolto, cambiandone i parametri progettuali, dall’architettura.

Con Daniel Libeskind si è avuto un momento di riflessione dove è stato ribadito il concetto che l’architettura non è solo funzione.

Con Yosuke Hayano/MAD architects si è aperto un dialogo su come cambia “il paesaggio delle nostre città” per rispondere alle nuove esigenze collettive ed individuali. Quali possano essere i segni dell’architettura per ridisegnare le città e come debbano essere concepiti, progettati, regolati per lo sviluppo delle nostre città.

Con Jurgen Mayer si è affrontata la tematica molto ampia dell’Abitare la Città, quali i parametri per determinare e per trasformare le metropoli affinché queste siano riorganizzate per la vita degli individui e affinché siano luoghi di salute, qualità, economia circolare ed uso di risorse naturali.

Con Mario Bellini si è entrati all’interno del filo rosso che lega design-architettura-tecnologia cercando di investigare i perimetri di ogni campo culturale interessato dal dibattito.

Con Gerard Loozekoot/UN Studio si è aperta la finestra della visione, del progetto come proposta intellettuale di trasformazione, di futuro. Si è guardato oltre cercando di immaginare spazi, città, luoghi del futuro che oggi ancora non esistono ma che rappresenteranno le prossime realtà.

Una visione è, in un certo senso, ciò che accade tra un punto interrogativo e una proposta. Cit. Winy Mass

Un grazie agli organizzatori dell’Ordine degli Architetti di Roma e a chi è intervenuto per gli stimoli ricevuti e gli scambi condivisi. Che sia la prima edizione!